La Regione del Veneto ha reso disponibili indicazioni operative per incrementare negli ambienti di lavoro non sanitari, l’efficacia delle misure per contrastare la diffusione dell’epidemia Coronavirus (COVID-19), fornendo indicazioni uniformi a livello regionale ai datori di lavoro, ai medici competenti e ai Servizi di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL), valide fino all’eventuale approvazione di indirizzi a livello nazionale.
Le istruzioni operative per i datori di lavoro e loro collaboratori riguardano le aziende che hanno sede in Veneto (anche nelle aree ove l’infezione da SARS-COV-2 non si è ancora manifestata) e sono adattabili in considerazione del contesto specifico e delle esigenze delle singole realtà produttive.

Per quanto riguarda le indicazioni di carattere generale, il provvedimento precisa che non è necessario aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.) in relazione al rischio da COVID-19 (ad eccezione del caso in cui il rischio biologico sia un rischio di natura professionale già presente nel contesto espositivo dell’azienda). Viene invece indicato che potrebbe essere utile per esigenze di natura organizzativa/gestionale, redigere un piano di intervento o una procedura per la gestione dei casi di seguito indicati (casi da 1 a 7).

Inoltre la circolare precisa che, in relazione al dovere del datore di lavoro di collaborare facendo rispettare i provvedimenti delle istituzioni competenti per favorire il contenimento della diffusione del SARS-CoV-2, anche la semplice diffusione interna delle informazioni e delle raccomandazioni prodotte esclusivamente da soggetti istituzionali costituisce uno strumento utile al contrasto dell’epidemia;

Per limitare i contatti tra le persone, riducendo le occasioni di aggregazione, vengono indicate le seguenti misure ritenute appropriate, da adottare qualora possibile anche dal punto di vista organizzativo ed economico (sono altresì possibili soluzioni alternative di pari efficacia):
– favorire la modalità del lavoro a distanza (cosiddetto “lavoro agile” o “smart working”);
– evitare incontri collettivi in situazioni di affollamento in ambienti chiusi (es. congressi, convegni), privilegiando soluzioni di comunicazione a distanza;
– privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto, o in alternativa dare disposizioni di rispettare il “criterio di distanza droplet” (almeno 1 metro di separazione tra i presenti);
– regolamentare l’accesso agli spazi destinati alla ristorazione (es. mense), allo svago o simili (es. aree relax, sala caffè, aree fumatori), programmando il numero di accessi contemporanei o dando disposizioni di rispettare il “criterio di distanza droplet” (almeno 1 metro di separazione tra i presenti).

Infine il datore di lavoro, in collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione e con il Medico Competente, individua misure rafforzative delle ordinarie norme di comportamento e corretta prassi igienica, sia a tutela dei lavoratori, sia degli utenti esterni (anche occasionali), quali:
– evitare contatti stretti con soggetti che presentano sintomi respiratori senza adottare opportune precauzioni;
– sensibilizzare al rispetto delle corrette indicazioni per l’igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie, mettendo altresì a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani;
– disporre una adeguata pulizia dei locali e delle postazioni di lavoro più facilmente toccate da lavoratori e utenti esterni.

Il provvedimento riporta indicazioni sui comportamenti da tenere a seconda del verificarsi di una serie di casi specifici; si allega una infografica esplicativa unitamente al testo integrale della circolare della Regione Veneto.

Gli Uffici Ambiente e Sicurezza e Relazioni Industriali rimangono a disposizione per ogni ulteriore indicazione.

Scarica la circolare con allegati.