Alleghiamo il testo del comunicato congiunto dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Dogane del 16/03/2017  (scarica il pdf) che dà risposta alla richiesta di chiarimento presentate da Confimi Industria lo scorso 23/02/2017 (sollecitate anche tramite il comunicato congiunto ANC – Confimi Industria dello scorso 06/03/2017).

Possiamo sintetizzare la situazione (che assume aspetti contorti) come segue:

· la legge di conversione del mille proroghe (legge n. 19/2017 di conversione del DL 244/2016), in vigore dal 1° marzo, ha ripristinato (tout court) gli obblighi appena abrogati (DL. 193/2016) di comunicazione degli acquisti intracomunitari sia di beni sia di servizi; il tutto limitatamente al 2017 ma senza distinzione (al momento) fra mensili (con obblighi statistici) e trimestrali e quindi ben oltre quanto strettamente necessario all’Istat (motivo della riesumazione giacché Entrate e Dogane pescano invece i dati di loro pertinenza dal nuovo spesometro 2017);

· il citato comunicato del 16 marzo precisa quindi che a partire dagli adempimenti relativi al mese di febbraio (scadenza del 27 marzo 2017) i mensili dovranno presentare Intra 2-bis e 2-quater con le tradizionali modalità; il 26 aprile toccherà ai trimestrali per il 1° trimestre;

· per quei pochi che avevano interpretato correttamente il precedente comunicato del 16 febbraio, la nuova declaratoria di marzo precisa comunque che per il mese di gennaio l’obbligo permaneva ai soli fini statistici e quindi solo a carico dei mensili; da ciò consegue che per chi si è limitato ad inviare esclusivamente tali informazioni (non quindi anche i servizi) non è necessario operare alcuna integrazione; nessuna rettifica si rende ovviamente necessaria nemmeno per il caso contrario di chi (nel dubbio) aveva comunque preferito inviare l’elenco anche dei servizi.

Entrate e dogane hanno inoltre confermato che eventuali ritardi di trasmissione, rispetto alla scadenza di marzo, non saranno sanzionati (analoghe rassicurazioni, ricordiamo, erano state ufficiosamente fornite anche per la scadenza del mese scorso): soluzione corretta aggiungiamo noi, giacché tale riesumazione si pone in contrasto con una serie di norme nazionali (Statuto del contribuente del 2000, decreto sviluppo del 2011 e decreto del fare del 2013) oltre che comunitarie.

E’ indubbio infatti che il testo “raffazonato” del mille proroghe dovrà essere necessariamente rivisitato giacché prevede dal 2018 l’eliminazione non solo degli elenchi Intra 2-quater dei servizi ricevuti ma anche dell’elenco dei servizi resi (aspetto, quest’ultimo, indubbiamente in contrasto con la direttiva Iva). Il mille proroghe, inoltre, nulla ha innovato rispetto all’art. 3 del D.Lgs 127/2015 con la conseguenza che chi opterà per la trasmissione trimestrale delle fatture in formato strutturato XML sarà (letteralmente) esonerato dalla riesumazione facendo riemergere i problemi dell’ISTAT.

Infine il comunicato di marzo anticipa che è in fase predisposizione un provvedimento di semplificazione al fine di ridurre sia la platea dei soggetti interessati che i dati informativi. Letteralmente il mille proroghe differisce tali modifiche al 2018 ma non sono da escludere applicazioni anticipate. Confimi Industria non mancherà di “vigilare” su tali lavori.

L’Ufficio Fiscale Tributario rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento  – Dott. Lorenzo Bossi l.bossi@apiverona.net