Reso disponibile dal Garante della Privacy un documento del 13 maggio 2021 di indirizzo sulla vaccinazione nei luoghi di lavoro, con il quale vengono fornite indicazioni generali per la vaccinazione nei luoghi di lavoro, in attesa di un definitivo assetto regolatorio.

Il documento di indirizzo, così come il Protocollo, sottolinea la natura volontaria dell’adesione all’iniziativa, prevedendo, tra i presupposti ritenuti “imprescindibili” ai fini della realizzazione della stessa, la disponibilità dei vaccini, la presenza e la disponibilità del medico competente o di altro personale sanitario (anche privato e, in taluni casi, il possibile ricorso ai medici operanti presso i servizi territoriali di INAIL), l’adesione consapevole e informata da parte dei lavoratori, la “tutela della privacy” e la prevenzione di ogni forma di discriminazione dei dipendenti.

Inoltre, nel documento il Garante precisa che le principali attività di trattamento dei dati (dalla raccolta delle adesioni, alla somministrazione, alla registrazione nei sistemi regionali dell’avvenuta vaccinazione) dovranno essere effettuate dal medico competente o da altro personale sanitario appositamente individuato.

Il datore di lavoro non può, comunque, raccogliere, direttamente dagli interessati, tramite il medico compente, altri professionisti sanitari o strutture sanitarie, informazioni in merito a tutti gli aspetti relativi alla vaccinazione, ivi compresa l’intenzione o meno del lavoratore di aderire alla campagna, alla avvenuta somministrazione (o meno) del vaccino e ad altri dati relativi alle condizioni di salute del dipendente.

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